Sono pochi i capi d’abbigliamento che possono esprimere così tanti diversi significati come i sandali. Dal tradizionale e ordinario, all’esclusivo e originale, i sandali sono innanzitutto la più semplice risposta al bisogno di proteggere i piedi. Lo testimonia il fatto che sono stati la forma più antica di copertura abilmente modellata per i piedi.
Furono i sandali le calzature base di tutte le culture mediterranee. Con una leggera variazione di stile tra i sandali egiziani ed etruschi; quelli delle antiche Grecia e Roma erano quasi identici. La loro apertura e semplicità li rendevano ideali per climi caldi, ma, man mano che i sandali venivano indossati dalle civilà nordiche, si modellavano più chiusi, divenendo precursori degli stivali moderni.
I cinturini e le fasce degli antichi sandali avevano una duplice funzione. Oltre a fornire supporto e forza alla caviglia quando chi li indossava attraversava terreni accidentati, erano anche, nell’esercito romano, un segno del suo grado. Quando si estendeva oltre la caviglia, il sandalo era l’indumento ai piedi di un ufficiale.
Chiamati caligae, questi sandali erano spesso adornati con oro e argento. Gaio Cesare, imperatore romano dal 37 al 41 d.C., li indossava così regolarmente che i suoi soldati lo chiamavano Caligola. I pittori europei reinventarono costantemente le caligae in forme fantasiose, come hanno fatto Piero di Cosimo e Janssens van Nuyssen nei due dipinti mostrati qui.
Testo di: Colin McDowell
Estratto dal libro: “SHOES, Fashion and Fantasy” (prima edizione, 1989)
Edizioni Thames and Hudson, London
Ricerca Fotografica e Bibliografica a cura di: Barbara Placidi